About “Landing” and about us

About “Landing” and about us

Paula Kajzar e Antonio Pellicanò, duo artistico di fotografi, il cui campo di ricerca si allarga a diverse tematiche e a diversi generi, dalla street photography, al ritratto, dalla fotografia ambientale al fotodocumentario di denuncia sociale. Duo dinamico e prolifico affermato all’interno della  community del National Geographic America e apprezzato da famosi fotografi ed editori come Ed Kashi, Benjamin Lowy, Erika Larsen, Elisabeth Krist, Renan Ozturk, David Y. Lee , solo per citarne alcuni.  Pur conducendo insieme la gran parte della loro produzione artistica, entrambi mantengono chiara e decisa la propria originalità e la propria visione artistica. Paula, formatasi all’Accademia di Arte di Varsavia predilige la fotografia di strada e ricercare un approccio empatico con il soggetto ritratto , Antonio autodidatta visionario e creativo, sente la sua arte come esigenza fisica e spirituale, esprimendosi attraverso composizioni oniriche o attraverso spaccati di vita in cui i soggetti ritratti sono collocati in un ampio campo per permettere all’osservatore diverse chiavi di lettura. Ciò che ha accomunato entrambi nell’approcciarsi al tema della migrazione è la voglia di documentare storie, spaccati di vita quotidiana, di testimoniare la speranza di quanti approdano sulle nostre coste in cerca del futuro. Una donna che prepara la cena nella sua tenda a San Ferdinando, un momento di preghiera nella moschea della stessa tendopoli, un gioco di sguardi sull’autobus che trasporta i migranti appena sbarcati sulle nostre coste e trasportati nei centri di prima accoglienza, un gruppo di ragazzi che gioca con un pallone: sono attimi spontanei e naturali, che restituiscono un’umanità vicina e che viene colta negli scatti di Paula e Antonio in tutta la loro potenza espressiva e comunicativa. Avvicinarsi, fotografare, conoscere per restare umani: è questo il senso profondo di “Landing…seeking for a new world” e “San Ferdinado”, che a breve ci verranno presentanti. 

Paola Miram Russo

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